1328-1369 Luigi e Guido Gonzaga
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Salí al potere grazie a un colpo di mano attuato con l'aiuto degli scaligeri di Verona, che gli permise di spodestare Rinaldo Bonacolsi (detto Passerino) del quale era stato fino ad allora fido luogotenente. Una volta salito al potere ottenne il favore del popolo, che lo elesse Capitano Generale (Dominus Capitaneus), nonchè l'investitura di vicario imperiale da Ludovico IV il Bavaro.
La politica del primo Capitano del Popolo delineava già quella che sarebbe stata la tendenza di tutta la casata, ossia il cambio di alleanze con il vicino di volta in volta piú potente. Ecco cosí che il Gonzaga passò ad essere alleato di volta in volta con Venezia, con gli scaligeri di Verona e con i Visconti di Milano. Grazie a questa accorta politica il Gonzaga riuscí non solo a proteggere i propri confini, ma anche ad operare piccoli allargamenti territoriali.
Negli ultimi anni di vita Luigi lasciò probabilmente le redini del governo ai figli Guido, Filippino e Feltrino, nati dal primo matrimonio con Richeldina dei Ramberti (Luigi si sposò poi altre due volte, con Caterina Malatesta e Francesca Malaspina); il capostipite della lunga dinastia di signori di Mantova si spense il 18 gennaio 1360.
Guido Gonzaga (1290-1369), fu il secondo Capitano del Popolo, dal 1360 al 1369. Di lui non si ricordano particolari atti di governo nel periodo in cui fu nominalmente Capitano del Popolo; giunto al potere già anziano (70 anni), fu affiancato dai figli, col maggiore, Ugolino, che con ogni probabilità resse effettivamente le sorti del governo, almeno fino all'assassinio ad opera dei fratelli. L'attività di Guido fu quindi piú significativa negli anni precedenti quando capitano generale era il padre, che supportò nell'opera di governo assieme ai fratelli.
Guido si sposò tre volte, con Agnese Pico, Camilla Beccaria e Beatrice di Bar.
Morí il 22 settembre 1369, e gli successe il figlio superstite, Ludovico.
La monetazione dei primi due signori di Mantova viene geralmente catalogata in un'unica categoria; le monete, tutte anonime, non sono attribuibili con certezza all'uno a all'altro, anche se vari autori nel tempo hanno tentato un'attribuzione. Studi piú recenti tendono peraltro a retrodatare alcune tipologie alla signoria bonacolsiana.
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