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Assedio austro-russo (1799)

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Tra aprile e luglio del 1799, Mantova fu nuovamente sotto assedio, questa volta a parti invertite, quando l'esercito austro-russo costrinse i francesi alla resa e riconquistò la città. La riconquista austriaca fu di breve durata, in quanto nel 1800, dopo la vittoria napoleonica di Marengo, Mantova tornerà in mani francesi. Durante questo assedio, oltre alle monete qui catalogate sono state coniate altre 3 tipologie: un mezzo soldo di Milano con data 1777 (tiratura 5870 esemplari) e un 5 soldi di Milano datato 1758 (tiratura 774405 esemplari), ottenute con i conii milanesi e per questo non distinguibili; un 15 soldi con lo stesso dritto dei V e X soldi di Milano qui catalogati, e con al rovescio la scritta SOLDI DI MANTOVA XV su quattro righe. Dai documenti questa tipologia risulterebbe effettivamente coniata, ma si presume non sia mai entrata in circolazione e sia quindi stata rifusa.

 

Da un thread aperto dall'utente Picchio sul forum La Moneta:

La monetazione ossidionale ha un fascino particolare, evoca rapidamente tutte le brutture della guerra e delle privazioni, eppure nonostante questa negatività è tra le maggiormente studiate e collezionate.

Mantova è stata posta in stato d'assedio ben cinque volte negli ultimi quattro secoli, davvero una situazione poco invidiabile.

Vorrei soffermare la vostra attenzione sul quarto assedio, quello definito come Austro-Russo (assedianti) ed una guarnigione di circa 10.000 francesi in città.

Molto brevemente si può dire che in seguito al trattato di Campoformio nell'ottobre del 1797 l'Italia viene totalmente rimodellata dagli interessi francesi ed austriaci. Le grandi repubbliche spariscono: Venezia, Genova e Lucca, ed è un nascere frettoloso di nuove piccole repubbliche di modello rivoluzionario. Non vi è parte della Penisola che ne sia esente. Il vecchio regime si arrocca in poche regioni, Sardegna, Stati pontifici e solo in parte e Sicilia.

Sono pochi e burrascosi anni, il muro repubblicano che in Italia doveva separare gli austriaci dai francesi cede quasi subito ai venti della prima restaurazione.
Napoleone è in Egitto e ciò offre il fianco ad una coalizione antifrancese in Italia. Vi partecipa con grande impeto anche la Russia, e soprattutto il Generale Suvarov, che a differenza di molti generali "ereditari" del tempo, ben conosceva il mestiere delle armi. Sotto il suo comando gli austriaci forzano i francesi al ritiro, e gli austro russi avanzano ed è in questo spicchio che si avviene all'assedio di Mantova.

Fuori 40 mila soldati della coalizione al comando del Generale austriaco Kray, all'interno della città 10 mila francesi comandati dal generale Foissac La Tour.

In tre mesi e pochi giorni la guarnigione si arrende, ed al solito si assiste allo scempio della città, alle vendette personali ed alla caccia all'uomo, e forse in parte anche giustificate, dalle angherie degli occupanti.

Infatti durante l'assedio i francesi hanno la necessità di pagare le truppe e battere moneta, per far ciò non vanno tanto per il sottile, requisiscono le campane delle chiese e dei monasteri, per poi passare a tutto ciò possa fare "cassetta": dai depositi al banco dei pegni alle statue dei santi, alle medaglie in oro dell'accademia. Un disastro culturale ed uno scempio che poteva ben fare presagire alle future razzie di Napoleone e del suo esercito nel Belpaese.

Ripercorrere il quadro storico in questa sede sarebbe eccessivamente prolisso e temo anche di poco interesse.

Per ciò che invece riguarda piú da vicino la numismatica, in zecca le macchine erano state recentemente oliate dal precedente assedio, terminato a febbraio dello stesso anno. I francesi coniarono monete da 5 soldi per 43.200 pezzi, 12.465 pezzi da 10 soldi, e si fusero 867.000 pezzi da un soldo de Milan contenenti due terzi di metallo di campana ed un terzo di metallo di cannone.
Inoltre si utilizzarono i conii presenti in zecca, ed austriaci per battere ingenti quantità di monete da 5 soldi, e mezzo soldo.
Quando i francesi rientrarono in zecca nel 1801 ne trovarono giacenti ancora ingenti quantità.
Le monete meno nobili sono sicuramente i soldi de Milan, fusi, instabili nella lega, nel peso, nella leggenda, quasi non se ne trovano due uguali. Costano poco e si potrebbe dire valgono meno. Quindi ogni qual volta ne compariva uno che per aspetto era differente dagli altri mi sono lanciato nell'acquisto.
Ho notato che proprio l'assoluto corso forzoso della moneta ha fatto si che non vi fosse una sola regola, quindi si trovano di ottone molto chiaro, di bronzo scuro e di rame color cuoio, e poi un doppio pezzo, che cedutomi pochi anni fa da un grande conoscitore di monete, è forse unico nel suo genere.
Si tratta di una coppiola di due pezzi ancora tenuta assieme dal canaletto di fusione del metallo. E' di una lega sofferta, ed in parte anche ossidata, ma la cosa che mi ha colpito è la diversa disposizione degli assi di fusione, contrapposti e non reciproci come sarebbe forse piú logico aspettarsi di vedere.

Indice

IndiceMonetazione ossidionaleAssedio austro-russo (1799)

Per Moneta

3 monete per 3 tipi: colpo d'occhio, riepilogo, ultime immagini, ultime modifiche, ultimi passaggi inseriti

Per Zecca

Mantova

Per Anno

1700
1799

Riferimenti

  1. BIGNOTTI LORENZO, La zecca di Mantova e Casale (Gonzaga), Grigoli 1984
  2. BELLESIA LORENZO, Il bussolotto mantovano ed i suoi omologhi in altre zecche, Panorama Numismatico nr.241 / Giugno 2009
  3. BELLESIA LORENZO, Le madonnine contromarcate di Mantova, Panorama Numismatico nr.148 / Gennaio 2001
  4. BELLESIA LORENZO, Le monete di Solferino, Nomisma, 2020
  5. FEUARDENT FELIX, Jetons et mereaux depuis Louis IX jusqu'a la fin du consulat de Bonaparte, Rollin et Feuardent, 1904
  6. G. MARGINI-R. CASTAGNA, Monete mantovane dal XII al XIX secolo, B.A.M., 1990
  7. G. MARGINI-S. BAIOCCHI, Sfragistica mantovana/tessere-pesi monetari suggelli, decorazioni e piombi, Numismatica Grigoli 1985
  8. GIANAZZA LUCA, Inquadramento delle emissioni di grosso modulo in argento nei ducati di Mantova e Monferrato (1587-1626), Rivista Italiana di Numismatica 112, 2011
  9. GIANAZZA LUCA, La moneta in Monferrato tra Medioevo ed Età Moderna, Consiglio Regionale del Piemonte, 2009
  10. GIANAZZA LUCA, Le ultime fasi della zecca di Casale Monferrato (in Fine di una Dinastia, fine di uno Stato. La scomparsa dei Ducati di Mantova e di Monferrato dallo scacchiere europeo), 2010
  11. MAGNAGUTI ALESSANDRO, Ex Nummis Historia. Vol.VII. I Gonzaga nelle loro monete e nelle loro medaglie, Santamaria, 1957
  12. POEY D'AVANT FAUSTIN, Monnaies féodales de France, C. Rollin, 1858
  13. SLEPOVA TATIANA, La collezione di monete mantovane dell'Ermitage, Electa, 1995
  14. TRAINA MARIO, Gli assedi e le loro monete (speciale CN), 2000/2001
  15. VARESI ALBERTO, Monete Italiane Regionali - Lombardia zecche minori, Varesi, 2000
  16. VARESI ALBERTO, Monete Italiane Regionali - Piemonte, Sardegna, Liguria e isola di Corsica, Varesi, 1996
  17. VARI, I Gonzaga, Moneta, Arte, Storia, Electa, 1995
  18. VERONESI MARIO, Il bagattino per Federico II Gonzaga con la rappresentazione del monte Olimpo sormontato dal motto FIDES; studio ed aggiornamento sulle varianti conosciute, Bollettino SNI n.74 anno XXXII/2019
  19. VERONESI MARIO, Il quattrino di Federico II con l'impresa dell'Olimpo. Studio e aggiornamento sulle varianti conosciute, Panorama Numismatico nr. 290 / Dicembre 2013
  20. VARI, Corpvs Nvmmorvm Italicorvm vol. II-Piemonte e Sardegna, tranne le sedi dei Savoia già sul volume I, Tipografia R.A. dei Lincei, 1911
  21. VARI, Corpvs Nvmmorvm Italicorvm vol. IV-Lombardia zecche minori, Tipografia R.A. dei Lincei, 1913
  22. VARI, Monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga-la collezione della B.A.M., Electa 1996/2002

Ultima modifica: domenica 2 aprile 2017 alle ore 21:04, Paolino67
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